domenica 8 aprile 2018

"Fiori sopra l'inferno", Ilaria Tuti


Brava, brava, brava: così avevo concluso la recensione de "La ragazza dagli occhi di carta" e così inizio questa perchè Ilaria Tuti brava lo è davvero tanto! 

Siamo sempre in Friuli e la protagonista è la stessa, Teresa Battaglia, commisario di... Udine? Il capoluogo non viene mai citato, ma penso sia sottinteso. La storia però si svolge nel paese immaginario di Travenì, nell'estremo nord-est, vicino al confine. Un uomo viene trovato privo di vita nel bosco, ucciso in maniera raccapricciante. Il modo in cui si presentano il corpo e il fantoccio fatto con i suoi abiti spingono subito il commissario, esperta profiler, a pensare a un assassino seriale. E infatti avvengono altri crimini...

Ma la storia viene narrata anche su due piani temporali diversi, 35 e 25 anni prima, e ciò porta chi legge a sapere più cose rispetto a chi indaga: un sistema narrativo che il più delle volte mi disturba, ma non quando è fatto bene, come in questo caso. 

Il lettore sa, ma non sa tutto: la Tuti ha costruito un ottimo thriller, coinvolge, porta prima a immaginare e poi a capire, spesso un attimo prima degli investigatori, ma non mancano le rivelazioni, quelle che danno tanta soddisfazione agli appassionati del genere.
Ed è stata bravissima a non esagerare: sono sicura che molti autori si sarebbero fatti prendere la mano almeno in un paio di punti, aggiungendo un centinaio di pagine con quei colpi di scena che io definisco genericamente "americanate". La Tuti no e l'ho apprezzato moltissimo.

Bravissima a descrivere i luoghi, scenari molto lontani da me che sono tutta città e mare, ma è riuscita a farmi provare la sensazione di essere davvero in una foresta montana alle porte dell'inverno. Ho sentito il freddo, gli odori, il silenzio ovattato rotto dalla neve che cade da un ramo o dal pietrisco di una frana, ho avvertito la presenza degli animali del bosco attorno a me e la fatica per arrampicarsi sulla montagna...

E, ancora, bravissima nel dar vita ai suoi personaggi, principali e non.  Dalla tenerezza dei bambini alla ottusità di certi adulti, nessuno lascia indifferenti. Riesce a far provare sentimenti verso tutti, positivi e non, ma il suo capolavoro è Teresa Battaglia.
Come con il racconto, ho trovato davvero insolita la scelta di questo personaggio, sono troppo abituata a protagonisti tutti belli, tutti giovani, tutti al top del top... Invece questa è una donna di mezza età, in una condizione fisica ben al di sotto della media, con grandi doti professionali e un pessimo carattere che, da genovese mugugnona, non posso che trovare adorabile!

Nelle note dell'autore la Tuti dice che "Teresa ormai è nella mia vita, le sue indagini mi girano in testa chiedendo di essere scritte" ed io - che nella lettura non amo particolarmente saghe, collegamenti, personaggi ripetuti, ecc - questa volta sono felice di sapere che la ritroverò.
 
Un'ultima postilla: anche se il racconto è stato scritto prima del romanzo, l'ordine giusto di lettura è prima "Fiori sopra l'inferno" e poi "La ragazza dagli occhi di carta" perchè la storia narrata nel racconto è successiva a quella del romanzo (le storie comunque sono scollegate).

Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro ambientato in una città, nazione, pianeta, ecc, inventati" (numero 42 degli indizi facili).