lunedì 22 maggio 2017

"Chesil Beach", Ian McEwan


Pochi mesi fa ho sentito recensire molto bene questo libro da Sara Cantoni e quando l'ho visto alla Mondadori di Novi Ligure, nella posizione perfetta per rispondere a uno dei pazzi requisiti di Chiara per la mia Reading Challenge, l'ho preso al volo.

Mi è piaciuto? Sì, non come a Sara, ma abbastanza da voler in futuro leggere altro di McEwan, che scrive davvero molto, molto bene.

Ne ho apprezzato la profondità e l'ironia (in due punti ho riso talmente tanto da non riuscire a leggere il pezzo alla persona di fianco a me!).
E il modo in cui riesce a parlare della situazione mondiale del periodo e dell'Inghilterra (tanto che nei primi due capitoli pensavo fosse lei la vera protagonista del libro) inserendo questi temi come se fossero un tutt'uno con le vicende dei due protagonisti.

Due ragazzi 22enni che si ritrovano in un albergo sulla spiaggia di Chesil Beach per trascorrere da vergini la loro prima notte di nozze, situazione che probabilmente nel 1962 - data di ambientazione - era più comune di quanto non lo sia oggi.
E io dico: per fortuna i tempi sono cambiati!
Non solo riguardo riguardo al sesso, ma anche, o soprattutto, per la libertà nel dialogo, nell'aprirsi e nell'esporsi, cose che portano alla conoscenza reciproca, senza la quale sposarsi è un bel rischio.

La storia raccontata al presente si riduce alle poche ore di quella prima serata da coniugi, ma nel libro c'è tutto il passato dei due e un abbozzo del futuro, quel tanto che basta a dare un quadro completo.

Piacevole, quanto amaro. 
 
Reading Challenge 2017: questo testo risponde al requisito "un libro che sia il primo a sinistra su uno scaffale qualunque di Mondadori".